Testimonianza scritta dalla nostra Luisa Parisi che racconta la sua RomaOstia Half Marathon
“Alla Roma Ostia si vola”: è proprio vero! Domenica scorsa si è tenuta la 45ma edizione della (per i romani) famosissima Roma Ostia: un percorso che si snoda da Roma Eur fino al mare di Ostia. Un rettilineo di sali scendi, un percorso che i più esperti definisco “tecnico”, un appuntamento, insomma, imperdibile per i romani, tanto più perché è ad 1 mese dalla maratona di Roma. Da romana d’origine (e veneta d’adozione), l’ho scelta nel 2016 come mia prima mezza e quest’anno sono tornata perché invitata a far parte di una “festa” del running amatoriale, senza ossessione dei tempi. Ma torniamo a noi. Perché partecipare alla Roma Ostia? Innanzitutto perché il pacco gara ha le dimensioni di un trolley! E poi perché, se ben gestita, è una gara da personal. Non è “bella” sotto il profilo paesaggistico, a parte l’arrivo al mare, ma merita per tante altre ragioni. Per esempio perché, qualsiasi sia il tuo passo, corri con un fiume di persone. Chi vi partecipa sa di dover studiare il percorso e di dover correre di testa se vuole ottenere la miglior performance. Si parte in discesa ed inevitabilmente “a bomba”, per poi pagarlo appena inizia il saliscendi tipico della Capitale. Arrivati al decimo, inizia la “temuta” salita del Camping: circa 2 km (poco meno) di costante salita, che ti sembra terminare di lì a poco, mentre non finisce mai! È lì che due anni fa feci i conti con la mia impreparazione, trovandomi a camminare perché non avevo fiato. Quest’anno, con 3 anni in più di esperienza, posso dire con orgoglio di averla corsa tutta (a 7, ma son dettagli!) e che per un runner esperto è una salita assolutamente fattibile, ma da non sottovalutare perché a metà percorso. Dopo il camping, si deve arrivare circa al 13mo per liberare la mente e con serenità lasciarsi andare ed osare. Inizia la discesa! Il mare lo vedi prima all’orizzonte, poi sempre più vicino. Finalmente appare il pubblico che acclama ai lati delle strade, il “cinque” ai bambini e senti l’altoparlante dello speaker all’arrivo. Eppure mancano ancora due km. Due chilometri che volano, come voli tu verso il traguardo dei 21,100 km (così segna il mio Garmin) che da 45 anni regalano tempi record ai primi arrivati, ma anche agli amatori. Io avevo un compito diverso quest’anno: partecipare ad una festa del running correndo con parrucca blu in testa, arrivare con la mia “socia” runner del cuore e portare al traguardo un’altra amica, alla sua prima mezza. Missione compiuta: 2 ore e 25 di risate, conforto e “dai che stiamo arrivando!”. Commozione, abbracci, sorrisi, foto di rito. Ritiro il mio pacco Enervit, mi infilo l’imperdibile giacca impermeabile omaggio marcata “Roma Ostia”, prendo la mia medagliona, mangio un cucciolone gelato gentilmente offerto agli atleti, guardo il mare e, felice, penso: l’anno prossimo voglio rifarla!“
Luisa Parisi
Luisa non è la sola ad aver partecipato alla competizione. A difendere i nostri colori c’era anche Eleonora Palma che ha corso come pacemaker delle 3 ore per gli altri runner e fitwalker. Tempo perfettamente centrato!