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Il nostro Stefano Mercurio ci invia il racconto della sua partecipazione al LIMESTONE WAY ULTRA. La gara si è svolta domenica 6 ottobre nel Peak District National Park, vicino a Manchester. Il trail di 69 Km prevedeva circa 1650 metri di dislivello positivo.

Ecco le sue parole.

Non manca molto alla fine.
Hai già attraversato numerosi prati divenuti paludi, percorso passaggi con rocce tra lo scivolosissimo e l'”omioddio”, scavalcato un numero esagerato di muretti tra i pascoli, visto il fango in ogni sua forma e consistenza.
Ed arrivi all’ennesimo sentiero di pura melma.
Provi a correre e scivoli. Provi a camminare e scivoli. Metti i piedi nei rari punti dove la vegetazione emerge e vieni assalito dalle Ortiche Assassine.
A questo punto hai due possibilità.
Ti siedi e piangi.
Oppure provi finché non ne vieni fuori.
Anche se, in ogni caso, la sanità mentale è perduta, visto che ti trovi a pensare: “Qua si che sono bravi a preparare il fango, quasi meglio che alle terme di Abano”.
Ma del resto stiamo parlando di una realtà piuttosto prevedibile in una corsa per sentieri, in autunno, in zone notoriamente piovose…
Quarta edizione del Limestone way ultra, gara di trail collinare di 69 chilometri con 1650 metri di dislivello nel Peak District, al centro dell’Inghilterra.
Paesaggi decisamente suggestivi, peccato per l’allerta meteo.
Solo tre ristori sul percorso, segnalazioni buone ma non sempre buonissime, più di metà strada in completa solitaria.
Obiettivo numero uno: non perdersi.
Fatto.
Obiettivo numero due: non cadere.
Fatto.
Più o meno.
La scivolata nel fango non vale come caduta: se non si sta in piedi non si sta in piedi maledizione!!
Ed ho pure vinto un libro. Grazie al secondo posto nella categoria “SicuramenteAncoraGiovaniMaNonPiùComeUnaVolta”.
Grande entusiasmo!! 🙂

Stefano ha concluso il LIMESTONE WAY ULTRA ottavo assoluto e secondo di categoria. A lui i nostri complimenti!