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Eravamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari, solo tre… cantavano molti anni fa Domenico Modugno, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, nella commedia musicale “Rinaldo in Campo” di Garinei e Giovannini dell’inizio degli anni 60.
Chi nacque come me in quel tempo se la ricorderà sicuramente.
E noi, tre moschetti, Davide Basso, Chiara Perissinotto e Giancarlo Prete siamo stati sempre in tre nelle nostre avventure podistiche domenicali.

Ma stavolta abbiamo dovuto parafrasare la canzone  da… eravamo in tre, ma oggi siamo in due… perchè il buon Davide, da noi denominato “el Keniano de Campalto” è rimasto ai box per cause in corso di accertamento (per me è fuori peso per la categoria, come nel pugilato…) e io e Chiara ci siamo immolati come portacolori del nostro terzetto della domenica.
In verità nessuno di noi si ricordava di essere iscritto alla mezza di Treviso di quest’anno fino allo scorso lunedì quando con solerzia la b4run.com ci ha fatto pervenire una mail con la tanto celebrata “lettera di conferma” per il ritiro del pettorale.
Io e Chiara ci siamo guardati negli occhi, tra lo stupito e l’incredulo, e, considerato il nostro stato di allenamento (corsette di mantenimento senza tante pretese fino ad un massimo di 10 km) ci siamo detti: andiamo solo a ritirare il pacco gara e… buonanotte.

Ma, come si suol dire,  siamo o non siamo “runner”?… la voglia di corsa durante la settimana ci ha fatto mutare idea e, con un mini ciclo di allenamento (un 12 e un 17 km), ci siamo presentati al via con la promessa di farla alla nostra velocità maratona, col solo obbiettivo di “arrivare”.
Ed così che ne è uscita la nostra Treviso Half Marathon, in una stupenda giornata di ottobre, con la prima mattinata un po’ frizzantina ma uno svolgimento con temperatura ideale per una gara, fatta tutta sorridendo sotto le due ore (1 e 58 e rotti per la cronaca), incontrando tanti amici che la pandemia di Covid 19 ci aveva fatto perdere di vista, fra cui Ivana Vianello che dall’alto della sua esperienza ci ha fatto da lepre per la prima parte della corsa, consapevoli inoltre che senza lasciarci portare dalla foga agonistica che sempre si fa sentire nei primi km, siamo stati in grado di portare a termine una mezza senza nessun allenamento specifico.
Un plauso va sempre, in queste occasioni, all’organizzazione della manifestazione, che in questo periodo di ripresa è riuscita a far andare le cose per il meglio, compreso il bel percorso che dalle mura di Treviso ci ha portato ad attraversare i comuni di Carbonera e Silea, per rientrare attraverso la sempre suggestiva Restera del Sile in centro storico fra gli applausi della gente che assaporava la giornata ecologica che si svolgeva nel frattempo all’interno delle mura del capoluogo della Marca.

Un ultima nota di cronaca. Dopo l’arrivo, quando ci stavamo portando al ritiro della sacca, dai microfoni dello speaker di gara, abbiamo avuto modo di ascoltare l’intervista a caldo al nostro grande runner Giò Baldini, che, dopo essersi complimentato per la bella gara, ha ringraziato anche i compagni della RTM.

Giancarlo Prete