Tra le bellissime colline Asolane e il massiccio del Grappa si sviluppa una delle Ultramaratone
più impegnative d’Europa. Un dislivello di più di 2800 m. circa, un anello di 100 km, 14 comuni
coinvolti.

ISCRITTI 185 ARRIVATI 113 Domenico Masiero Classifica generale 68° h 15:43’: 01”
Silvano Corsale Classifica generale 101° h 17: 23’:00”
Ore 12 partenza dal centro di Asolo
Cancelli con orario chiusura
1° al 35° km h 5.30
2° al 45° km h 7.30
3° al 55° km h 9.30
4° al 80° km h 13.30
5° al 90° km h 15.30
6° al 100° km h 18.00

Alla partenza tutti gasati e freschi, si scende alcuni km poi in piano l’euforia dura poco, incomincia
la salita, dopo un po’ non tengo il passo di Domenico, lo rivedrò al termine al campo base. Si sale
di continuo finchè si arriva in una vallata fra le montagne, un sospiro di sollievo c’è una discesa.
Causa frane la strada è interrotta, ci fanno prendere un sentiero, più si saliva diventava un viottolo
stretto pieno di ciottoli, pietre, rocce sporgenti dal terreno si doveva aiutarsi con le mani. (Se
l’avessi saputo avrei fatto allenamenti per alpinismo). In cima avevano aperto un varco sul
guardrail e una persona dell’organizzazione ti allungava la mano per aiutarti a superare l’ultimo
tratto per farti mettere i piedi sull’asfalto della strada. Dai un’occhiata e vedi a sinistra il ristoro a
20/30 metri, invece ti fanno andare a dx, si attraversa un parcheggio e ti fanno salire per la
gradinata, li ho contati 133 gradini, passi davanti all’ossario e si scende dietro, scalinata e una
piccola discesa, controllo pettorale e ristoro. A questo punto mi sento sollevato circa 55 km più
faticosi erano fatti. Nel ripartire chiedo da che parte andare, un signore mi indica la strada
aggiungendo che era una discesa ininterrotta di 25 km. A circa metà discesa al ristoro un atleta mi
dice: chi ha organizzato questo percorso devono essere persone disagiate. Parole se non altro
dettate dalla disperazione per la fatica immane e dà un senso alla durezza della gara. Tutta la
discesa non è illuminata buio totale, l’asfalto è buono un solo inconveniente, incrociando le auto i
fari abbagliavano e non si vedeva nulla, preferivo fermarmi e ripartire e a coloro che non
mettevano gli anabbaglianti facevo il gesto di disprezzo. Arrivo al cartello 80 km mi prende una
gioia manca poco è quasi finita, dopo un po’ ancora salita e si corre al buio l’unica luce è della tua
lampada. A un certo punto noto le luci di Asolo arrivo alle prime abitazioni di periferia, 2 km di
salita per arrivare in centro, sono in piazza, mi dirigo verso la pedana, sorpresa (come la ciliegina
sulla torta) devo fare l’ultimo sforzo, la pedana rilevazione tempo è sul palco non c’erano i gradini.
E’ finita per davvero Ho la medaglia al collo, un ricordo indimenticabile
Silvano Corsale


